La Basilicata è ricca di Borghi autentici che conservano storia e tradizioni!
Abriola è il paese di San Valentino, Patrono degli Innamorati, composto da un insieme di strette stradine e inattesi belvedere, incastonato in un paesaggio suggestivo caratterizzato da costoni rocciosi scoscesi.
Sorge a oltre 900 metri di altitudine, da cui si godono panorami mozzafiato in un contesto naturalistico straordinario che spazia dalla cima del Monte Pierfaone (1737 metri), con i suoi boschi di cerri e faggi, alla Groppa di Anzi, fino alle cime delle Dolomiti Lucane e al Massiccio del Volturino.
Acerenza è uno dei “Borghi più belli d’Italia”, denominata “città cattedrale” per l’imponente tempio che troneggia al centro del borgo antico, dedicato a Santa Maria Assunta e a San Canio (XI-XIII sec.).
Come vi fosse “adagiata” sorge su di una rupe, racchiusa tra il fiume Bradano e il torrente Fiumarella, spiccando a oltre 800 metri sul livello del mare, e proprio grazie alla sua posizione, dal belvedere “Torretta”, lo sguardo si perde sul panorama che si tuffa nei colori mutevoli dell’alta valle del Bradano.
Aliano è il paese dei Calanchi e del confino di Carlo Levi, immerso in un paesaggio suggestivo e lunare, anche per questo rientra tra “I borghi autentici d’Italia”.
“Spalancai una porta-finestra, mi affacciai a un balcone, dalla pericolante ringhiera settecentesca di ferro e, venendo dall’ombra dell’interno, rimasi quasi accecato dall’improvviso biancore abbagliante. Sotto di me c’era il burrone; davanti, senza che nulla si frapponesse allo sguardo, l’infinita distesa delle argille aride, senza un segno di vita umana, ondulanti nel sole a perdita d’occhio, fin dove, lontanissime, parevano sciogliersi nel cielo bianco”.
Così, ormai ottant’anni fa, si presentò Aliano agli occhi di Carlo Levi, e così appare oggi il paese arroccato su uno sperone argilloso, in cui ancora vive il ricordo del pittore e medico torinese, che qui visse parte del suo confino conquistando la fiducia e l’affetto dei “paesani”, fino a scegliere di essere seppellito nel cimitero del piccolo borgo.
Il territorio di Brindisi di Montagna è la location di uno dei grandi attrattori lucani: il cinespettacolo “La Storia Bandita”, un “film dal vivo” sulla storia delle insorgenze antinapoleoniche e del brigantaggio meridionale nel periodo risorgimentale.
“Città paesaggio” per la sua rara bellezza inclusa nei “Borghi più Belli d’Italia”, Castelmezzano è uno dei paesi del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane.
A vederlo in lontananza, Castelmezzano, così piccolo e grazioso, fa vivere la sensazione di entrare in una favola…
Capiterà di sentir dire, alla pronuncia “Colobraro”, che il paese della provincia di Matera è “innominabile”, di quelli da…evitare, un paese che porta sfiga, insomma!
Colobraro, invece, è un simpatico borghetto che di questa nomea ha fatto il proprio punto di forza costruendo attorno alle “maldicenze” un evento di successo dal titolo “Sogno di una notte a Quel Paese”, durante il quale, ironizzando sulla irriverente fama del paese, il visitatore è guidato lungo un percorso alla scoperta del paese divertente ma emozionante, affascinante ma brioso.
Craco, distrutto da una frana nel 1963, è uno dei paesi imperdibili della terra lucana, per suggestività e bellezza.
Del vecchio paese restano le case in pietra aggrappate alla roccia e tra di esse si distingue la torre normanna in posizione dominante rispetto all’antico borgo. Dentro Craco vecchia, sembra di sentire ancora le voci della gente lo ha abitato, i rintocchi delle campane delle chiese che lo hanno animato e che, a guardarle, distrutte e oltraggiate dalla frana, hanno comunque mantenuto intatta la loro storia.
Oggi è possibile seguire un percorso di visita guidata, lungo un itinerario messo in sicurezza, che consente di percorrere il corso principale del paese, fino a raggiungere quello che resta della vecchia piazza principale e addentrarsi nel nucleo della città fantasma.
A vederlo dall’esterno, Craco rimanda la mente ad ambientazioni da film western per la sua bellezza scenografica e proprio il grande schermo ha saputo coglierne la suggestività al punto che registi di fama nazionale e internazionale hanno girato tra le sue rovine i propri film. Le pellicole ambientate a Craco sono King David (1985) Bruce Beresford, La Luca (1996) di Gabriele Lavia, Terra Bruciata (1999) di Fabio Segatori, fino a The Passion (2004) di Mel Gibson, che proprio qui ha girato la scena dell’impiccagione di Giuda.
« …bianco in cima ad un alto colle desolato, come una piccola Gerusalemme immaginaria nella solitudine di un deserto». Prima che ad Aliano, Carlo Levi ha trascorso a Grassano parte del suo esilio lucano, descrivendo così il paese materano ne “Cristo si è fermato a Eboli”.
E non esiste raffigurazione più corretta di questo romantico borgo posto tra le valli del fiume Bradano e del Basento, sul colle Sella Mortella, noto come la “Città del presepe”.
Un luogo che risveglia i sensi e cattura lo sguardo. Guardia Perticara è uno dei “Borghi più belli d’Italia” riconosciuti in Basilicata, per i suoi caratteristici vicoli, le stradine strette e ripide e le case in pietra arroccate le une sulle altre.
È denominato infatti il “paese delle case di pietra”, che conferiscono al borgo un fascino tale da proiettarlo fuori da ogni tempo, e forse proprio per questo il grande regista Francesco Rosi lo ha scelto tra le location in cui ambientare alcune scene del suo “Cristo si è fermato ad Eboli” tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Levi.
Fino alla fine dell’Ottocento denominata Montepeloso, a Irsina convivono le sfumature dell’arte e la solennità del sacro.
Città dal forte valore storico e culturale è uno dei più antichi paesi della Basilicata e sorge sulla cima di un colle roccioso, in provincia di Matera. Il suo nome originario, Montepeloso (fino al 1895), sembra derivare dal greco plusus, “terra fertile e ricca”, poi modificato dai latini in pilosum.
Custodita tra le sue fortificazioni medioevali, l’antica Montepeloso scruta e domina le valli del Bradano e del Basentello da cui fa capolino l’antico borgo, un reticolato di costruzioni civili e religiose che si raggiungono attraversando viuzze e vicoli, ora in pianura ora in salita, e seguendo le mura di cinta che guidano alle antiche porte.
Ogni stradina è fonte di sorpresa e meraviglia perché rivela agli occhi di chi la percorre le piccole e numerose chiesette che riempiono il borgo e i palazzi storici costruiti tra il Cinquecento e il Settecento. Tutti contrassegnati da stemmi ed epigrafi.
Mare, natura e archeologia fanno di Metaponto una delle mete più ambite della Basilicata, che in questo punto del suo territorio cambia totalmente “volto”. Le strade tortuose e i paesaggi brulli cedono il passo a vaste aree di macchia mediterranea e suggestive pinete che sconfinano fino alle spiagge dorate bagnate dalle cristalline acque del mar Ionio.
Nell’area archeologia e nel museo sono impresse tracce di un glorioso passato fatto di eroi e divinità, guerrieri e filosofi, come il matematico Pitagora, che a Metaponto fonda la sua scuola e muore (Metaponto, 495 a.C.). Simbolo dell’antica città greca sono le imponenti e affascinanti Tavole Palatine, dodici colonne in stile dorico, resti del Tempio di Hera.
La vita a Miglionico scorre tra storia e arte, cuore e anima del paese, in cui si possono ammirare tesori architettonici che ne raccontano il passato.
Il prezioso borgo del Materano sorge su una collina tra i fiumi Bradano e Basento. Mentre si percorre la strada che conduce al paese, alzando lo sguardo, si impone il maestoso castello del Malconsiglio che domina il panorama della collina, noto per la storica Congiura dei baroni contro re Ferdinando I di Napoli. L’episodio del passato rivive ogni anno nell’omonima rievocazione storica ambientata proprio all’interno del castello.
Ma una volta nel cuore di Miglionico non si può non restare affascinati dalla splendida chiesa madre di Santa Maria Maggiore che custodisce opere d’arte di rara bellezza.
Montescaglioso è uno dei tesori della Basilicata e dal 2012 ha conquistato la denominazione di “Gioiello d’Italia”.
Montescaglioso ricade nell’area archeologica storica e naturale del Parco delle Chiese rupestri del Materano, dal 1993 Patrimonio dell’Umanità insieme ai Sassi di Matera.
L’importanza di questo comune della provincia materana ruota attorno all’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo (1079), il più considerevole dei quattro complessi monastici che hanno fatto guadagnare a Montescaglioso anche la definizione di “Città dei Monasteri”.
La vicinanza al mare e a Matera, Capitale Europea della Cultura per il 2019, lo rendono punto strategico in estate e in inverno, per coniugare a momenti di relax interessanti visite culturali anche fuori dal paese, alla scoperta del territorio lucano e delle sue versatili sfumature.
Come Castelmezzano e altri comuni lucani, Pietrapertosa è uno dei “Borghi più belli d’Italia”, arrampicato sulle Piccole Dolomiti Lucane e immerso nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato.
L’incantevole paese è costruito interamente sulla roccia nuda, quasi incastonato come la più preziosa delle pietre. Si raggiunge percorrendo l’unica strada principale e si svela dietro alla grande massa rocciosa che è posta proprio all’ingresso.
Il suo nome, Pietraperciata, che vuol dire “pietra forata”, deriva dalla presenza di una grande rupe sfondata da parte a parte.
Preservando la sua natura di roccaforte, Pietrapertosa si snoda fino ai piedi dell’antico e suggestivo castello saraceno anch’esso scavato nella roccia. Proprio qui, nella parte più alta del paese, ci si ritrova all’interno di un mondo magico: l’Arabata, il quartiere più antico che svela le origini arabe del paese e si mostra in tutta la sua spettacolare bellezza.
Piccole case contadine, incastrate l’una nell’altra e quasi poggiate alla roccia scoscesa, un labirinto di stradine e scalette tutte in salita, costituiscono il quartiere rimasto invariato nel tempo.
Più ci si addentra nel borgo, più ci si accorge di come Pietrapertosa sia circondata da dirupi scoscesi e un paesaggio mozzafiato. Qui, come a Castelmezzano, si sorvolano le Piccole Dolomiti Lucane, con il “Volo dell’Angelo”, e si assiste al misterioso “matrimonio” tra gli alberi.
Policoro, l’antica Heraclea, sorge al centro del Golfo di Taranto, nelle vicinanze del fiume Agri, sulla fertile pianura di Metaponto e a pochissimi chilometri dal mare, nella profonda anima della costa ionica.
Il mare e l’archeologia, la natura incontaminata del Bosco Pantano, il profumo delle rinomate fragole e degli altri prodotti della terra, ma anche eventi coinvolgenti, non possono che motivare un viaggio nel poliedrico territorio di Policoro e della Magna Grecia, per una vacanza dalle diverse sfaccettature, all’insegna della continua riscoperta del passato.